Lavorare a Pasqua: tra sacrificio e crescita personale
di Sara Fioriti
Le festività sono momenti di condivisione, famiglia e tradizione, ma per molti lavoratori – soprattutto nel settore della ristorazione e dei servizi – queste giornate non significano pausa, bensì impegno e responsabilità. Per chi è lontano da casa, come studenti e giovani fuorisede, lavorare a Pasqua può amplificare il senso di solitudine e nostalgia.
Uno studente lavoratore ci ha raccontato che, per lui, la Pasqua in famiglia è sempre stata una sorta di certezza, soprattutto da quando vive da solo: un ritorno alle origini, un momento in cui ci si lascia coccolare e si riscopre un senso di appartenenza. Da quando ha iniziato a lavorare durante le festività, però, questa piccola sicurezza è venuta meno, e con essa anche quella sensazione di stabilità emotiva. Può nascere così un senso di vuoto, di smarrimento, una lieve paura che accompagna il silenzio di una giornata che, per molti altri, è festa.
Tuttavia, anche esperienze come queste possono trasformarsi in occasioni di crescita personale. L’idea di trascorrere le festività lontano dalla famiglia può generare un turbine di pensieri: “E se si dimenticassero di me?”, “E se mi perdessi quei momenti che non torneranno più?”.
Ma è importante ricordare che si tratta di pensieri, non di verità.
Il primo passo per affrontare queste emozioni è accettarle senza giudizio. Provare malinconia è normale, ma non vuol dire essere soli. La distanza non cancella i legami, anzi: può rafforzarli in modi nuovi. Basta una telefonata, una videochiamata o un messaggio per sentirsi più vicini, anche a chilometri di distanza.
Anche il lavoro può avere un lato positivo: può offrire un guadagno extra, insegnare qualcosa di nuovo. Se la nostra famiglia è comprensiva, non si arrabbierà per l’assenza: anzi, sarà fiera dell’impegno e della dedizione.
Affrontare la solitudine e imparare a gestire le proprie emozioni rende più forti. Ogni esperienza, anche se inizialmente faticosa, lascia qualcosa.
Lavorare a Pasqua può sembrare una sfida, ma può anche essere una finestra per conoscersi meglio, crescere e scoprire nuove sfaccettature di sé. Le emozioni non vanno temute, ma vissute: solo così si trasformano in forza.
È proprio in questi momenti che bisogna reinventarsi, cercare nuove modalità per vivere al meglio queste festività, trovando nella distanza non una separazione, ma un’opportunità per crescere e valorizzare ciò che realmente conta.
E, se possibile, può essere utile trovare un momento da condividere con i colleghi, proprio per non sentirsi soli. A volte, un sorriso o una chiacchierata con chi condivide la stessa fatica può rendere il giorno più leggero e meno isolante.
Radio RUM è sempre qui per offrire uno spazio di condivisione e supporto.
Se vi trovate in questa situazione, ricordate: non siete soli.
Buona Pasqua e buon lavoro a tutti!