15 atenei in 13 giorni: il Masterclass Tour di Edoardo Leo fa tappa a Macerata

Edoardo Leo decide di promuovere così l’uscita del suo nuovo film “Non sono quello che sono”, attraverso un Masterclass Tour negli atenei italiani.

Quasi 15 anni di lavoro, un sogno nel cassetto e l’amore per Shakespeare che risale ai tempi dell’università. Leo racconta il processo creativo che lo ha portato a creare un film basato sull’Otello, nato soprattutto dalla necessità di riportare l’attenzione su Desdemona.

<<Non ho mai capito perché è stata chiamata la tragedia di Otello quando in realtà la tragedia è di Desdemona […] Otello veniva considerato come un eroe romantico che aveva ucciso per troppo amore e le traduzioni andavano in quella direzione>>.

Leo continua spiegando la sfida che si è posto, infatti pur non volendo toccare il testo dell’opera, voleva togliere la pietas romantica nei confronti di Otello, che veniva dipinto come vittima del suo amore, quando Otello nel 2024 sarebbe considerato carnefice.

Sfida che è riuscito a superare lavorando nei silenzi e intervenendo nel non detto, come ha dimostrato facendo vedere degli estratti del film ambientato negli anni 2000 e recitato completamente in dialetto romano e napoletano.

La masterclass è proseguita con riflessioni sulla gelosia e sulla violenza di genere. In particolare il regista ha ricordato che da quando ha cominciato la promozione di questo film sono già tre le donne uccise dal proprio marito che poi si è suicidato, facendogli capire quanto fosse necessario fare questo film.

Leo provoca gli studenti presenti in aula spiegando quanto sia vaga la parola gelosia <<se io ho la legittima paura che la mia compagna possa incontrare qualcuno e mi possa lasciare, la chiamiamo gelosia. Se una donna torna a casa, le viene controllato il telefonino e viene presa a schiaffi, la chiamiamo comunque gelosia. C’è qualcosa che non va. Io sono certo che tra tutte le ragazze qua dentro ce ne sia qualcuna che sta vivendo una relazione tossica con un ragazzo eccessivamente geloso. Ma è statistica, non è un’intuizione mia. Guardiamo l’Otello e ci sembra qualcosa di distante da noi, ma non è così>>.

Dopo aver risposto alle domande dei presenti, Leo ha voluto concludere l’incontro leggendo l’ultima parte del monologo autobiografico “Lo stupro” di Franca Rame, con l’auspicio che le nuove generazioni possano smontare questi costrutti del patriarcato descritti.

Il masterclass tour è stato organizzato da Cineventi con la collaborazione di Marche Film Commission e ha ottenuto il Patrocinio della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane.

Ad accompagnare Edoardo Leo nell’incontro del 23 ottobre, la direttrice di Hacca Edizioni Francesca Chiappa e il rettore dell’UNIMC John Mc Court.

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